Ci troviamo alle spalle di Bordighera ed Ospedaletti, note località della Riviera Ligure, nell’estremo ponente, a pochissimi chilometri dalla frontiera francese ma non è necessario valicare tale frontiera per trovarsi all’estero: sulle alture dell’entroterra sorge il Principato di Seborga che da decenni è oggetto di una controversia a livello Statale, un caso unico.
Questo borgo è un tipico antico paesino dell’entroterra ligure, nel 2009 ha ottenuto la Bandiera arancione del Touring Club, un titolo che riconosce la qualità dei luoghi secondo parametri severi rispetto a indicatori turistici ed ambientali. Andiamo, però, con ordine a capire e conoscere Seborga.
La Storia del Principato di Seborga
Seborga nasce nel 954 d.C., con la donazione da parte del Conte Guido di Ventimiglia ai monaci Benedettini e dal 1079 è divenuto principato. Passaggi successivi lo hanno portato sotto il potere dei Savoia, quindi al Regno di Sardegna e ancora al Regno d’Italia; tuttavia, con l’editto con il quale nel 1861 si annettevano tutti i vari territori sotto il Regno d’Italia, Seborga venne dimenticato, non c’è traccia della sua annessione in tale editto, quindi formalmente Seborga non è mai entrato a far parte dell’Unità d’Italia e da qui la rivendicazione di Seborga come Principato autonomo. Seborga non è riconosciuto nella sua autonomia né dallo Stato italiano né a livello internazionale ma è riconosciuto da parte di altri Principati.
A Seborga esiste una moneta, il Luigino d’oro che equivale a 6 dollari e che ha corso legale nel paese ma c’è anche un Principe, il consiglio della corona e un corpo di guardia del Principato, tutti organismi riconosciuti dal popolo ma non dallo Stato italiano che continua a mantenere il controllo di Seborga.
In ogni caso queste realtà costituiscono un ambiente particolare nel piccolo borgo. I filatelici apprezzano Seborga che emette regolarmente suoi francobolli e persino targhe automobilistiche e ha anche una sua squadra nazionale di calcio.
Cosa vedere a Seborga
La chiesa parrocchiale di Seborga, intitolata a San Martino di Tours, risale al XVII Secolo e si presenta con una facciata in stile Barocco restaurata nel 2006. E’ piccola ma dietro all’altare si trova una statua lignea raffigurante la Madonna Regina con il Bambino mentre alle pareti si ammirano opere risalenti al ‘600 e le statua di San Martino e San Sebastiano.
Di fronte alla Chiesa c’è il Palazzo dei Monaci, un edificio che costituiva l’abitazione dei monaci che qui arrivavano dalla loro sede centrale, l’Abbazia di Lerino e all’interno del quale si trovava la Zecca di Seborga in cui venivano coniati i Luigini d’oro in tempi passati, tra il 1666 e il 1687. Sulla facciata del Palazzo si trova lo Stemma di Seborga, concesso dal Re di Sardegna nel 1760 circa.
Pochi passi e ci si trova al cospetto della Chiesa di San Bernardo , una chiesa in pietra che risale al XIV secolo, con la pavimentazione in pietra e nella quale ogni anno si tengono le celebrazioni dedicate al Santo, molto sentite dalla popolazione. In questa chiesa si svolge il Giuramento del Principe e del Consiglio della Corona, ad ogni elezione e rinnovato ciascun anno il 20 di agosto, con una festa solenne nel Principato.
Visitabili anche le prigioni dove si può vedere nelle celle a terra della paglia che erano il giaciglio del detenuto, una panca in legno e le catene fissate alle pareti.
Visitabile anche il museo degli Strumenti musicali in cui si trovano numerosi strumenti musicali, alcuni ancora funzionanti, dal ‘700 ai giorni attuali. Al di la delle particolarità uniche nella penisola, Seborga resta un Borgo a forte vocazione turistica ma anche, soprattutto, agricola con un territorio ricco di ulivi e comunque uno dei Borghi più belli da visitare in un’atmosfera unica.